Non esistono i fatti, esistono le interpretazioni

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Oggi la società ha una richiesta notevolissima di sicurezza, di certezze e di informazioni.

Ma quando parliamo di controlli per certo si nota che danno fastidio: si preferisce controllare anziché essere controllati.

Anzi, in genere non si ha neanche l’idea delle ragioni profonde di una cultura dei controlli nell’ambito della sicurezza in genere.

Nonostante viviamo in un mondo globale ed esistono problemi di sicurezza globale, nel mondo dei professionisti della sicurezza e dell’intelligence l’informazione spesso viene adorata e ricercata in maniera non fondata sulla critica razionale, ignorando in particolare la rilevanza delle alterazioni e modificazioni, che sono spesso enormi, inconsapevoli e pericolose.

Ad esempio è assolutamente da evitare la confusione tra intelligence e spionaggio.

L’intelligence è una cosa molto diversa dallo spionaggio: lo spionaggio può essere sommariamente definito come un traffico di informazioni riservate mentre l’intelligence può essere sinteticamente definita come l’attività di raccolta, valutazione e cura delle informazioni relative alla sicurezza.

La controinformazione è necessariamente una parte dell’intelligence. Come deve essere distinta dallo spionaggio l’intelligence deve anche essere distinta dall’investigazione.

Il problema è anche che i professionisti della sicurezza e dell’intelligence che non hanno in genere una formazione specifica sull’informazione: hanno prevalentemente una preparazione giuridica o tecnica.

In Italia come in molti altri paesi occidentali esistono penosi fraintendimenti e sconfortanti sottovalutazioni intorno ai temi “culturali” della sicurezza e dell’intelligence.

I problemi della sicurezza debbono essere osservati da una molteplicità di prospettive concorrenziali: i miglioramenti possono avvenire più facilmente attraverso il dialogo, il confronto, la contrapposizione dei punti di vista e delle interpretazioni tra l’operatore della sicurezza ed il cliente.

Sul piano pratico abbiamo assistito invece all’esplosione di un’intelligence fai-da-te e sul piano più propriamente culturale abbiamo assistito alla scorribanda in questo campo di pensionati e disoccupati, dilettanti ed amatori.

Poiché per leggi di natura gli spazi vuoti vengono comunque riempiti, l’assenza o l’insufficienza di interventi  generali mirati e globali con il resto d’Europa, ha determinato l’aumento di iniziative approssimative, confusionarie, spesso al limite o decisamente fuori della legalità.

Fate attenzione e rivolgetevi a dei veri professionisti!

 

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